A cura del Dott.re Ferrando Fabio

Odontoiatra, Implantologo, Gnatologo

Approfondimento Implantologia e Innesto Autologo

Fabio Ferrando è nato a Torino nel 1971. Laureato in odontoiatria e protesi dentaria presso l’università di Pavia, ha frequentato un corso teorico-pratico di chirurgia implantologica avanzata presso l’università di Vienna (2005) e un master universitario di II livello in implantoprotesi presso l’università di Genova (2015). Agli inizi della sua carriera ha lavorato per più di un decennio come odontotecnico presso un laboratorio privato e, dal 2008 al 2016, ha svolto – in qualità di medico frequentatore – l’attività di chirurgia ambulatoriale presso la Chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale di Cuneo. 

Quando Perdo Un Dente, Cosa Succede?

I denti vicini al dente perso tendono a spostarsi verso lo spazio vuoto, mentre il dente dell’arcata opposta (antagonista) può estrudere verso lo spazio lasciato vuoto.

Questo può portare a problemi di occlusione e ulteriore perdita di stabilità dentale.

Cosa Posso Fare Per Sostituire Il Dente Perso?

1. Ponte Tradizionale
Per realizzare un ponte tradizionale, si devitalizzano e riducono in dimensione i due denti adiacenti a quello perso. Questi denti vengono poi ricoperti da corone che supportano un dente artificiale al centro.
2. Sostituzione con un Impianto Endosseo
Un impianto endosseo è una radice artificiale in titanio, materiale con biocompatibilità del 98%. La superficie dell’impianto è trattata per migliorare l’osteointegrazione, ovvero la formazione di osso attorno all’impianto stesso.

Quando Posso Mettere Un Singolo Impianto?

Impianto Post-Estrattivo Immediato

L’impianto viene posizionato contestualmente all’estrazione del dente. Questo sfrutta i naturali processi di guarigione dell’osso e il processo di accettazione dell’impianto da parte dell’organismo, a condizione che non ci siano infezioni acute.

Vantaggio:

Sfrutta i processi di guarigione naturale dell’osso, riducendo il tempo complessivo del trattamento e migliorando l’integrazione dell’impianto.

Impianto Post-Estrattivo Ritardato

L’impianto viene posizionato 3-4 mesi dopo l’estrazione del dente, quando l’osso ha avuto tempo di guarire. Questo metodo è usato quando ci sono stati processi infettivi al momento dell’estrazione.

Vantaggio:

Permette di assicurarsi che l’infezione sia completamente risolta prima di inserire l’impianto, garantendo un ambiente più sano e stabile per l’osteointegrazione.

Se Perdo 3 Denti? Posso Fare Ponti Tradizionali su Impianti?

È possibile sostituire 3 denti persi utilizzando 2 impianti ai due estremi e un dente artificiale sostenuto dagli impianti. Questo riabilita la funzione e l’estetica della zona edentula.

Se Perdo Tanti Denti, Devo Sostituirli con Tanti Impianti?

ALL ON SIX o ALL ON FOUR
Per edentulia totale (perdita di tutti i denti in un’arcata), si utilizzano 4-6 impianti nell’arcata superiore e 2-4 nell’arcata inferiore. Su questi impianti vengono fissate protesi che non possono essere rimosse dal paziente.
Protesi Rimovibile Ancorata su 2 Impianti
Per l’arcata inferiore, si possono posizionare due soli impianti e creare una protesi rimovibile ancorata con attacchi a “pallina”, permettendo al paziente di rimuoverla per l’igiene.

Cosa Succede All’Osso Quando Perdo 1 o Più Denti?

L’osso che sosteneva il dente viene riassorbito dall’organismo se non viene stimolato. Questo può portare a una perdita di volume osseo sia in senso verticale che orizzontale.

Come Posso Evitare Il Riassorbimento?

Al momento dell’estrazione, il chirurgo introduce materiali di diversa natura nell’alveolo post-estrattivo per mantenere il volume osseo.

Quali Materiali Si Posso Usare?

Materiale Eterologo

I materiali eterologhi sono di origine animale, generalmente suino o equino. Vengono sottoposti a processi di deproteinizzazione e igienizzazione per essere accettati dall’organismo umano senza provocare reazioni avverse. A seconda del metodo di deantigenazione, si distinguono due tipi di materiali eterologhi:

Materiali a Lento Riassorbimento

Questi materiali sono deantigenizzati ad alte temperature, rendendoli inerti. Sono accettati dall’organismo ma non vengono rielaborati. Le cellule ossee avvolgono il materiale, mantenendolo nel sito per lunghi periodi (anche oltre 20 anni), mantenendo il volume osseo.

Materiali a Medio Riassorbimento

Quando la deantigenazione avviene per via enzimatica, il materiale viene rielaborato dall’organismo umano in un periodo variabile tra 6 e 8 mesi, trasformandosi in osso. Questo processo permette al materiale di essere integrato nel tessuto osseo in modo naturale.

Materiali a Lento Riassorbimento

Per entrambi i tipi di materiale, il periodo che deve intercorrere tra l’introduzione del materiale nell’alveolo post-estrattivo e l’inserimento dell’impianto varia tra 6 e 9 mesi.

Materiale Autologo

Il materiale autologo proviene dal paziente stesso, offrendo vantaggi significativi come la totale biocompatibilità e l’assenza di rischi di rigetto. Esistono diversi metodi per ottenere questo materiale:

Prelievo Osseo
A seconda della quantità necessaria, l’osso può essere prelevato dalla branca montante, dal mento o, in casi di grave atrofia ossea, dall’anca o dalla calvaria.

Trasformazione del Dente Estratto
Utilizzando il Tooth Transformer, il dente estratto del paziente viene pulito, privato di materiali non necessari (amalgame, otturazioni), sezionato e trasformato in granuli in circa 4 minuti. Nei successivi 25 minuti, un processo chimico di deantigenazione attiva le proteine necessarie per stimolare il tessuto osseo a riconoscere il dente trasformato come materiale rigenerativo. Dopo l’introduzione del dente trasformato nell’alveolo post-estrattivo, il chirurgo attende 3-4 mesi prima di inserire l’impianto, trovando un tessuto osseo neoformato pronto per l’implantologia.

Vantaggi:

– Biocompatibilità totale
– Evita reazioni di rigetto
– Sfrutta le difese immunitarie del paziente
– Accelera la guarigione dell’osso

Un Piccolo Consiglio...

Conservare sempre il proprio dente dopo un’estrazione, poiché può essere utilizzato come biomateriale per future necessità di rigenerazione ossea.